Nella filiera delle costruzioni l’occupazione cresce di 156mila addetti
Data:
25 Ottobre 2025
Lavoro in crescita, produzione in lieve calo e vocazione all’export. Sono questi i tre aspetti più importanti del Rapporto Federcostruzioni 2024, presentato nel corso dell’inaugurazione di Saie Bari 2025, il salone che si tiene dal 23 al 25 ottobre presso la Fiera del Levante del capoluogo pugliese con oltre 500 aziende espositrici, 80 associazioni partner e 147 tra convegni e workshop. Dai dati del rapporto possiamo notare che il comparto delle costruzioni nel 2024 ha mostrato un consolidamento dell’occupazione cresciuta del 5% su base annua con 156 mila nuovi addetti e un totale di 3,3 milioni di occupati.
Grazie alla forte espansione degli ultimi tre anni, sono stati superati i livelli pre-crisi del 2008 con una produzione che seppure il lieve flessione (-1,7% rispetto al 2023) ha raggiunto i 643 miliardi di euro e ha mostrato una forte vocazione all’export. Le esportazioni infatti hanno toccato i 64,6 miliardi di euro con un surplus per la bilancia commerciale di 33,4 miliardi. Tra i settori che si sono mostrati più dinamici sui mercati esteri ci sono i materiali in legno e marmo, prodotti in ceramica, laterizi (22,7 miliardi di euro), produzioni meccaniche e macchine per costruzioni (15 miliardi), servizi di ingegneria e architettura (11,3 miliardi). Scomponendo il dato generale nelle singole filiere produttive, a brillare nel 2024, quella della progettazione e dei servizi innovativi che ha raggiunto i 154,5 miliardi di euro con una crescita del 7,6% rispetto al 2023.
In calo invece la filiera delle costruzioni edili ed infrastrutturali, che da sola rappresenta oltre la metà del sistema con 330,3 miliardi di euro e che ha registrato una flessione del 5,3%. In negativo anche la filiera dei materiali per le costruzioni che si ferma a 112,7 miliardi (-2,3%) e quella delle tecnologie, dei macchinari e degli impianti per l’edilizia a 45,6 miliardi (-1,6%). “Il Rapporto di Federcostruzioni è la fotografia di una filiera fondamentale per l’economia del Paese” illustra Paola Marone, presidente Federcostruzioni, “le prospettive di crescita economica per l’Italia sono però moderate e sono senz’altro condizionate dalla forte incertezza, al persistere delle tensioni geopolitiche e alla politica dei dazi americana. Banca d’Italia stima per il 2025 un aumento del Pil del +0,6% attribuibile soprattutto all’andamento degli investimenti del Pnrr. Sono dati che comunque confermano la vitalità delle nostre imprese, la loro capacità di rapportarsi al contesto economico, anche quando è mutevole e incerto come in questo momento”. E fa ben sperare nel futuro del sistema delle costruzioni.
A sostenere la filiera nel prossimo futuro sarà in primis la realizzazione dei lavori legati ai progetti Pnrr la cui conclusione è prevista per il 2026. Per il sistema delle costruzioni nel complesso è attesa una flessione in termini reali del -4,6% rispetto al 2024. Per le costruzioni in senso stretto, Ance stima un calo del 7% degli investimenti su base annua, legato soprattutto al ridimensionamento della manutenzione straordinaria abitativa per l’abbattimento delle aliquote fiscali. “La filiera delle costruzioni ha dato prova in questi anni di saper affrontare sfide inimmaginabili per un tessuto industriale che ha dovuto reinventarsi dopo essere stato falcidiato dalla crisi. Oggi le imprese sono più solide finanziariamente e più innovative grazie soprattutto al Pnrr che ha permesso un salto di qualità al Paese” aggiunge Federica Brancaccio, presidente Ance, “ma ci troviamo di fronte a emergenze sociali che chiedono risposte immediate come la casa e il rischio idrogeologico. Sfide a cui la filiera delle costruzioni può contribuire per dare una risposta a giovani e famiglie in difficoltà. Sul fronte del caro materiali, altro tema che ci sta particolarmente a cuore, le nostre imprese hanno accolto con favore la notizia delle misure per compensare gli aumenti del 2024, segno dell’attenzione del Mit sulla questione. Ma non basta, ora sarà decisivo intervenire con la legge di bilancio per avere garanzie anche sul 2026, consentendo la prosecuzione dei cantieri e la tenuta del tessuto produttivo”.
Tra le tante questioni aperte, il sindaco di Bari Vito Leccese evidenzia che “oggi l’attrattività turistica, che è certamente una grande risorsa, si è trasformata anche in una criticità, avendo contribuito ad accentuare forme di disagio abitativo sempre più diffuse e diversificate. Sin dal suo insediamento, l’amministrazione comunale che guido ha scelto di intervenire direttamente, supplendo al mancato rifinanziamento da parte del Governo, del Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, stanziando risorse proprie per oltre 3,6 milioni di euro a copertura del contributo alloggiativo. Qualche mese fa la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annunciato un piano straordinario per l’emergenza casa ma attendiamo ora di conoscere se nella prossima legge di bilancio saranno previste misure concrete, soprattutto a sostegno dei comuni e dei cittadini in difficoltà”.
Intanto, sottolinea Gianna Elisa Berlingerio, direttora del dipartimento dello Sviluppo economico della Regione Puglia, l’ente che rappresenta “promuove e sostiene interventi di efficientamento energetico, rigenerazione innovativa e sviluppo sostenibile. L’attrattività del territorio è strettamente collegata alla capacità di rigenerarsi”. Ma in un momento storico in cui l’Italia si trova a dover affrontare sfide ambientali, sociali ed economiche che necessariamente richiedono una risposta dal settore delle costruzioni forte, moderna e sostenibile, aggiunge Gabriele Miceli, presidente Isi (Ingegneria sismica italiana), “i programmi di rilancio nazionali ed europei rappresentano delle opportunità finanziarie, ma possono trasformarsi anche in un volano per la rigenerazione diffusa del nostro patrimonio edilizio, urbano e infrastrutturale”.
Con una filiera come quella delle costruzioni, fondamentale per il futuro del Paese sia per il suo peso economico che per l’impatto diretto sulla vita quotidiana delle persone per Ivo Nardella, presidente del Gruppo Tecniche Nuove e Senaf, società organizzatrice di Saie, “innovazione, sostenibilità e formazione devono essere le fondamenta della trasformazione del settore” e “per questo Saie rappresenta il luogo dove fare il punto sullo stato dell’arte, ragionare sulla direzione da prendere e condividere esperienze, idee, innovazioni e visioni che possono contribuire a rendere il patrimonio edilizio italiano, sia pubblico che privato, sempre più efficiente e in linea con i più recenti standard europei”. Un appuntamento strategico dove, per il presidente della Nuova Fiera del Levante, Gaetano Frulli “il nostro supporto e il nostro quartiere fieristico si configurano come elementi fondamentali per rafforzare il dialogo tra imprese, professionisti e cittadini, favorendo sinergie capaci di generare sviluppo e inclusione”.
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Ultimo aggiornamento
25 Ottobre 2025, 18:22
FEDERCOSTRUZIONI