La filiera delle costruzioni continua a crescere: +3% nel 2023

Data:
29 Marzo 2024

L’analisi di Federcostruzioni arriva nel corso della presentazione dell’edizione 2024 del Saie, in programma dal 9 al 12 ottobre a Bologna

Il settore delle costruzioni cresce, ma rallenta la sua spinta, a causa degli stop portati già lo scorso anno al sistema dei crediti fiscali. Dicono questo i numeri di Federcostruzioni, l’associazione di Confindustria che rappresenta la filiera delle costruzioni nel suo complesso, presentati a Bologna dalla presidente Paola Marone. L’occasione è stata il lancio di Saie, la fiera delle costruzioni in programma quest’anno a Bologna dal 9 al 12 ottobre. Al centro della fiera, quest’anno ci saranno i trend del momento: sostenibilità, innovazione e formazione.

Forte spinta del Pnrr

Federcostruzioni stima una crescita del 3% della produzione della filiera per il 2023. Si tratta di un valore che indica un mercato sempre in lieve crescita, che si mantiene intorno al livello di 600 miliardi di euro raggiunto nel 2022. Per quanto riguarda i comparti, nel 2023 si registra un +5% per gli investimenti in costruzioni, +18% per le opere pubbliche, +5% per il non residenziale privato, + 1,3% per le nuove abitazioni, +0,5% per la riqualificazione. Se le ristrutturazioni stanno frenando, insomma, aumenta in maniera rilevante il peso degli appalti del Pnrr.

Crescono le ore lavorate

Per quanto riguarda gli occupati, nei primi 9 mesi del 2023 si registra un +2,9% di lavoratori iscritti alle Casse Edili e un + 0,9% di ore lavorate, in particolare: +2,3% al Nord, un +3,9% al Centro e –2,8% al Sud. Capitolo Pnrr: dei 45,6 miliardi di spesa totale al 31/12/2023, il 59% è relativo al settore delle costruzioni. Superbonus 110% e lavori pubblici coprono il 56% della spesa sostenuta al 31 dicembre 2023 con, rispettivamente, 14 miliardi di euro e 10,1 miliardi di euro. Inoltre, è stata aggiunta una Missione 7 Repower EU, con una dotazione di 11,2 miliardi di cui 8,3 miliardi derivanti da definanziamenti di altre Missioni e 2,9 miliardi di nuovi fondi europei.

Dal Governo scelte destabilizzanti per il settore

Al di là dei dati del settore, però, pesano molto le notizie sul blocco alla cessione dei crediti: «Oltre al clima di incertezza – dice Paola Marone – dovuto alle tensioni geopolitiche e determinato dalle scelte monetarie europee che impattano sull’andamento del mercato, il Governo ci lascia sconcertati dall’ultimo cambiamento normativo in materia di bonus fiscali. Nella valutazione delle informazioni pervenute, in attesa del testo normativo definitivo, pare sia eliminata la possibilità, per le nuove operazioni, di utilizzare la cessione del credito e lo sconto in fattura nei casi in cui oggi è ancora consentita. In ogni caso, tale eliminazione non ha effetti retroattivi. Queste modifiche, se confermate, rischiano di destabilizzare ulteriormente il mercato già in affanno, inasprendo la situazione dei crediti incagliati e non tutelando le fasce deboli e abbandonando le imprese a nuove incertezze economiche, con rischio di chiusure e perdita dei posti di lavoro come testimoniano dati convergenti da diversi settori della filiera e indicati nell’anticipazione del Rapporto annuale Federcostruzioni».

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Ultimo aggiornamento

2 Aprile 2024, 14:15